|
|
Immatricolazioni Luglio 2020 Il mercato in generale riduce le perdite, mettendo a segno un -11% che, di questi tempi, fa fare i salti di gioia. Calano tutte le alimentazioni fossili, sorprendentemente peggio la benzina (-23%) del diesel (-12%) ma le ibride più che raddoppiano, mentre le plug-in addirittura vendono sensibilmente più delle elettriche (2.094 unità il miglior risultato di sempre in Italia.
|
|
|
|
|
|
Incentivi auto elettriche in Europa Paese per Paese Che la mobilità elettrica abbia bisogno di un corposo piano di incentivi per affermarsi è ormai chiaro. Come si stanno muovendo i paesi europei da questo punto di vista? Ecco le misure messe in campo da ognuno dei 27 governi della Ue e quelle del Regno Unito. Gli incentivi alle auto elettriche sono all’ordine del giorno di molti in diversi Paesi: dagli Stati Uniti all’Europa fino alla Cina, i governi puntano ad incentivare la mobilità green per contrastare le emissioni inquinanti e climalteranti, pur con risultati diversi.
|
|
|
|
|
Auto elettriche e taglio delle tariffe di ricarica: cosa sta succedendo Dopo il decreto Rilancio, con il maxi-incentivo per le auto elettriche fino a 10.000 euro, e in attesa del decreto Agosto, che in bozza promette 500 milioni per l’automotive, l’attenzione del mondo eMobility è tutta sul decreto Semplificazioni e sulle sue implicazioni sull’infrastruttura di ricarica. Accanto alle misure per snellire l’iter di installazione delle colonnine, che al netto di qualche limatura vanno senz’altro nella giusta direzione, il testo in discussione (giovedì 6 il termine per gli emendamenti, dopo l’estate il voto) prevede anche un intervento dell’Autorità per l’Energia (Arera) per tagliare sensibilmente le tariffe per la ricarica pubblica.
|
|
|
|
|
Da ‘rottame’ ad auto elettrica: come funziona il retrofit Auto vecchia, tecnologia nuova. La Cinquecento di qualche anno fa parcheggiata in garage o il grazioso pulmino vintage Volkswagen possono diventare gemelli, o quasi, delle auto di nuova generazione. Come? Con un’alimentazione a batteria. In pochi lo sanno perché è un mercato ancora di nicchia, ma in Italia da qualche anno esiste la possibilità di restaurare auto, furgoncini o autobus destinati alla rottamazione e convertirli in mezzi elettrici. Non è fantascienza: tecnicamente si chiama retrofit elettrico dei veicoli e in pratica consiste nel dotare i ferrivecchi di nuove tecnologie per ridar loro vita.
|
|
|
|
|
|
|
|
Perché conviene il noleggio a lungo termine di un auto elettrica Nell’immaginario collettivo di una ventina di anni fa, l’auto elettrica era il simbolo di un futuro molto lontano. Ad oggi, in Italia, sono quasi 70mila i veicoli ad elettricità immatricolati, una cifra che rappresenta l’inizio di un grande cambiamento nel modo di concepire l’acquisto di un auto. A questa prospettiva, peraltro, si affaccia sempre più con decisione la possibilità del noleggio a lungo termine, perorata da molte aziende e consumatori, che ne hanno riscontrato numerosi vantaggi. Quali sono? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Borrelli, General Manager di Noleggio Semplice, azienda leader online per il noleggio a lungo termine.
|
|
|
|
|
Mercedes, la via elettrica arriva in Cina La tedesca Mercedes, gruppo Daimler, ha acquistato una partecipazione in Farasis Energy, società cinese produttrice di batterie per auto elettriche. Una scelta strategica importante nell'ambito di una precisa strategia di sviluppo delle vetture elettriche, di fondamentale importanza per il futuro del colosso tedesco. La casa automobilistica tedesca fa sapere infatti che la partecipazione è parte di una più ampia partnership incentrata sulle tecnologie avanzate delle celle a combustibile e sulla riduzione dei tempi di ricarica. Farasis sta costruendo un impianto di celle a carbone neutro a Bitterfeld-Wolfen, nella Germania orientale, che creerà fino a 2.000 posti di lavoro. Una risposta precisa anche a chi immagina che le auto elettriche facciano perdere forza lavoro alle fabbriche.
|
|
|
|
|
Ford licenzia il CEO per accelerare sull'auto elettrica e a guida autonoma Una svolta per puntare in maniera ancora più decisa su elettrico e guida autonoma rafforzandosi in Europa grazie all'intesa con Volkswagen. È quella definita dal board di Ford che ha deciso di sostituire l'amministratore delegato Jim Hackett con Jim Farley, 58 anni, alla guida della divisione New Business, Technology and Strategy del gruppo. Hackett paga anche le performance non buone del titolo in Borsa e lo scetticismo che lo ha sempre circondato per il fatto che non fosse un manager proveniente dall'automotive ma che avesse passato i 30 anni precedenti occupandosi di forniture per uffici e ospedali.
|
|
|
|
|
|
|
|
|