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21/10/2019
 
Rete di ricarica: Italia vs. Europa (parte I)
Qualche giorno fa l’Amministratore Delegato di ENEL X, Francesco Venturini ha postato sul suo profilo LinkedIn un grafico animato dal quale si vedeva che l’Italia è il Paese dove il rapporto tra caricatori e numero di EV circolanti è più elevato.
 
 
Rete di ricarica: Italia vs. Europa (parte II)
Abbiamo scritto ieri della situazione della infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici in sette paesi europei.
Oggi studiamo questi dati (prendendo in considerazione i soli dati EAFO, più completi) per capire quale sia la strategia vincente per far decollare la Mobilità Elettrica.
I due parametri presi in considerazione sono le densità di caricatori “Normali” (fino a 22 kW) e “Fast” (da 50 kW in su) rispetto alla popolazione di ciascun paese.
Già ieri abbiamo visto che la media dei sette paesi (la chiameremo per brevità “europea”, anche se non lo è) vale:
- 1 caricatore Normale ogni 2.459 abitanti
- 1 caricatore Fast ogni 18.497 abitanti
 
 
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Al volante della AMI ONE, la soluzione in formato micro della mobilità urbana del futuro secondo Citroen
LE CASTELLET - “Cento anni di comfort… e oltre”. Citroen ha titolato così un evento organizzato all’autodromo Paul Ricard di Le Castellet, nel Sud della Francia, con l’obiettivo di illustrare lo storico impegno sul fronte dell’innovazione. Un impegno incentrato sul forte legame tra passato e futuro dell’azienda fondata cento anni fa da Andrè Citroen, un’azienda che ha sempre concentrato l’attenzione sulla ricerca di soluzioni tecnologiche in linea con le esigenze di ogni epoca, per garantire benessere a bordo e grande comfort di guida.
 
 
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Come lavare un'auto elettrica o ibrida?
Come lavare un’auto elettrica o ibrida? Questi veicoli possono essere lavati in totale sicurezza in portali, tunnel e centri di lavaggio a pressione poiché questi non danneggiano l'impianto elettrico e le batterie. Parola di Istobal, gruppo spagnolo leader in soluzioni di lavaggio e cura per il settore automobilistico, in risposta ad eventuali dubbi circa la manutenzione e la cura di cui necessita questo tipo di automobili.
 
 
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Due titoli per cavalcare il trend dell’auto elettrica
BorgWarner, secondo gli analisti di Morningstar, è tra le aziende del comparto della componentistica meglio posizionate per trarre vantaggio dalle restrittive legislazioni mondiali in tema di emissioni inquinanti delle auto. “I timori per il bando dei motori diesel sono esagerati e BorgWarner, che è leader nella produzione di componenti per il miglioramento dell’efficienza di questi propulsori, potrà continuare a contare su questa fonte di guadagno”, spiega Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar. Inoltre, grazie all’acquisizione di Remy nel 2015 l’azienda è in prima linea per cavalcare la crescita della domanda di vetture ibride ed elettriche.
 
 
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Mitsubishi Dendo Drive House: casa e auto elettrica in un unico sistema domestico
Mistubishi dà il via in Giappone alla vendita di Dendo Drive House (DDH), sistema domestico V2H (Vehicle to Home) sviluppato dal produttore nipponico e mostrato sotto forma di concept al Salone dell’Auto di Ginevra 2019. Attraverso tale ecosistema, Mitsubishi intende creare un flusso energetico bidirezionale casa-auto accumulando l'energia elettrica prodotta da un impianto a pannelli solari all'interno di una batteria per trasferirla tanto alla propria abitazione (specie in casi di emergenza) quanto al veicolo elettrico EV o Plug-in Hybrid PHEV.
 
 
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L’idrogeno, Freddy Krueger dell'energia
È di questi giorni la notizia che il Governo italiano intende “puntare” sull’idrogeno per decarbonizzare la nostra economia. Non è un’idea così nuova, ed in effetti l’annuncio del Presidente del Consiglio è in continuità con la firma, giusto un anno fa della Hydrogen Initiative.
Si tratta di una iniziativa che ha ricevuto il plauso dell’industria, in particolare della SNAM, come dice il suo AD Alverà.
Non vi sono dubbi sul fatto che l’idrogeno abbia la potenzialità per rappresentare una delle soluzioni al problema dello stoccaggio di energia da rinnovabili: queste infatti hanno il difetto di dipendere quasi completamente da fattori naturali (vento, sole, moto ondoso) e non possono essere accese o spente a piacere. Dunque succede che si genera energia ma non nel momento in cui serve: o la si butta via o va stoccata.

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